Italo Svevo: la poetica

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

Nei romanzi di Svevo troviamo la coscienza della crisi, della caduta di un mondo con i suoi valori e le sue certezze.

L’analisi passa dal piano reale e obiettivo a quello psicologico e soggettivo.

Tale analisi non si limita a descrivere la difficoltà del rapporto tra individuo e realtà conflittuale ed estranea, ma entra nella coscienza del personaggio e scopre la malattia e l’inettitudine.

La malattia è il rifiuto dell’adattamento ai meccanismi alienanti della civiltà, e l’inettitudine è la manifestazione più evidente: inetto è chi non si comporta come la società richiede, chi non accetta l’alienazione, un diverso.

La scrittura diviene uno strumento di salvezza, per gridare la propria diversità. La scrittura consente di raccogliere i propri ricordi e di sottrarli all’usura del tempo. 

L’uomo può solo ricordare e capire, accettando fino in fondo, con ironia, la propria incapacità di intervenire sul reale.

<<[…] Di questi giorni scopersi […] la sola cosa importante che mi sia avvenuta (che abbia fatto): la descrizione da me fatta di una sua parte […] come è viva quella vita e come è definitivamente morta la parte che non raccontai […] E ora che sono io? Non colui che visse, ma colui che descrissi.>>