Cesare Pavese: la biografia

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

Nasce nel 1908 a Santo Stefano Belbo, nelle Langhe, in provincia di Cuneo, da una famiglia piccolo-borghese. 

Dopo la morte prematura del padre nel 1914, Pavese risentirà dell’educazione autoritaria della madre, che accentuerà il suo carattere già introverso e instabile.

Si trasferisce a Torino dove studia e si laurea in lettere nel 1930.

Nel 1933 inizia a lavorare per Einaudi alla direzione della rivista “La Cultura” (casa editrice che nasce sotto il segno dell’antifascismo). Nel 1935 la rivista viene soppressa e Pavese, arrestato insieme con tutti i membri della redazione, e condannato a tre anni di confino da trascorrere a Brancaleone Calabro.

Graziato, nel 1936 torna a Torino e pubblica la raccolta di poesie Lavorare stanca.

Negli anni ’40 inizia ad essere conosciuto come scrittore.

Nel 1941 esce il suo primo romanzo Paesi tuoi.

L’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, Pavese si trova a Roma per occuparsi dell’apertura di una sede Einaudi. Al suo rientro a Torino non ha il coraggio di arruolarsi, come molti suoi amici, nelle file dei partigiani e si rifugia presso la sorella, nel Monferrato.

Dopo la Liberazione si iscrive al Partito Comunista e comincia a scrivere sull’”Unità”, continuando tuttavia l’attività di dirigente nella casa editrice Einaudi.

Pavese ha un difficile rapporto con la politica. Sente la necessità dell’impegno, ma non riesce ad impegnarsi fino in fondo; vorrebbe partecipare attivamente, ma non lo fa e la cosa gli crea continui rimorsi e sensi di colpa. 

Nel 1947 vince il premio Strega con Il compagno, che viene accolto come romanzo neorealista e impegnato.

Dello stesso anno sono i Dialoghi con Leucò (Leucò è una sirena), una serie di 27 brevissimi racconti strutturati in forma di brevi dialoghi tra personaggi presi dalla mitologia greca. In quest’opera Pavese va alla riscoperta dei miti che, seppur storicamente di un’epoca ormai tramontata (quella greca), ci appartengono ancora in maniera viscerale nella misura in cui “fissano” le angosce e le esperienze più intime dell’uomo (amicizia, amore, morte, dolore, destino).

Nel 1950 pubblica La luna e i falò. 

Qualche mese più tardi si suicida, in un albergo di Torino, all’età di 42 anni.