Giuseppe Ungaretti: Sentimento del tempo

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

Sentimento del tempo (1933)

Comprende liriche composte tra il 1919 e il 1932. Sentimento del tempo, risente, fin nel titolo dell’influenza di Bergson per quanto concerne la dimensione soggettiva, interiore del tempo. Per rappresentare la durata del tempo Ungaretti ricorre al fiume che scorre incessantemente ma che nel suo fluire mantiene una fondamentale identità: il suo corso, infatti, si può seguire dalla sorgente alla foce, ma anche risalire, percorrere a ritroso; e le sue acque si mescolano, quelle sorgive a quelle più mature, così come il passato e il presente nella memoria dell’uomo.

In questa raccolta viene superata la dimensione soggettiva della raccolta precedente, viene data voce a conflitti universali, eterni, a interrogativi esistenziali che coinvolgono tutti gli uomini.

A differenza dell’Allegria, la raccolta è segnata dal ripristino della punteggiatura e della costruzione ipotattica, dall’abbandono dei versicoli per la restaurazione di una metrica tradizionale e di un lessico aulico.

Inoltre, se la poesia dell’Allegria era impostata prevalentemente sulla prima persona del presente indicativo, in Sentimento del tempo domina l’indicativo imperfetto, il tempo della memoria, il tempo interiore, ma anche della natura in cui l’attimo ritorna identico e dunque si fa assoluto, eterno; e si passa dalla similitudine o dall’analogia, espressa attraverso la congiunzione “come”, all’analogia implicita, quella cioè in cui è scomparso il nesso logico-sintattico.

La raccolta è divisibile in due momenti: il primo segnato dalle suggestioni offerte dalla città di Roma, il secondo dall’esperienza religiosa, favorita dalla città stessa.

Il Barocco influenza la raccolta sia dal punto di vista tematico, sia dal punto di vista della forma con certe esasperazioni formali e certe sottigliezze nell’uso della parola.

I modelli di riferimento sono il Barocco, Leopardi e Petrarca. 

Petrarca per il senso dell’assenza, che si precisa anche come aspirazione al divino e come recupero di una dimensione religiosa.

Il senso della fragilità e precarietà della condizione umana (comune alla sensibilità barocca) è al centro della meditazione lirica del Sentimento del tempo.