1914-15: Dalla guerra di movimento alla guerra di usura
In un primo momento la strategia tedesca riscosse notevoli successi, fino ai primi di settembre quando le truppe tedesche riuscirono ad avanzare fino a poche decine di chilometri da Parigi. Sul fronte orientale i tedeschi sconfiggevano i russi.
Poco dopo però le truppe francesi riuscirono a mettere a segno una controffensiva e obbligarono i tedeschi a indietreggiare. Con questo arresto della loro avanzata, i tedeschi videro sostanzialmente fallire il loro progetto di guerra.
Alla fine di novembre gli eserciti combattevano in trincee improvvisate su un fronte che andava dal Mare del Nord al confine svizzero. Cominciava così la guerra di logoramento: due schieramenti immobili che si affrontavano in sterili e sanguinosi attacchi.
Molte potenze rimaste estranee al conflitto avevano timore di restare sacrificate da una nuova sistemazione dell’assetto internazionale e cercarono di profittare della guerra per soddisfare le loro ambizioni territoriali: nell’agosto 1914 il Giappone dichiarava guerra alla Germania per impadronirsi dei possedimenti tedeschi in Estremo Oriente.
Nel maggio 1915 l’Italia entrava in guerra contro l’Austria-Ungheria. A fianco della Germania e dell’Austria sarebbe poi intervenuta la Bulgaria, mentre sul fronte opposto si sarebbero schierati il Portogallo, la Romania e la Grecia. Nel 1917 fu decisivo l’intervento degli Stati Uniti a favore dell’Intesa, che si trascinarono dietro numerosi paesi extraeuropei (Cina, Brasile e altre repubbliche latino-americane).