Sciopero generale e abdicazione dello Zar

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

All’inizio del marzo 1917 (fine febbraio nel calendario russo) ci fu uno sciopero generale degli operai di Pietrogrado, che si trasformò in imponente manifestazione contro il regime zarista. I soldati si rifiutarono di sparare sulla folla per ristabilire l’ordine. Lo zar Nicola II abdicò poco dopo e venne arrestato.

L’esercito al fronte iniziò a disgregarsi e molti tornarono ai loro villaggi per partecipare alla probabile spartizione delle terre signorili. La Russia cessò di fornire qualsiasi apprezzabile contributo militare agli alleati.

Governo provvisorio liberale

Dopo l’abdicazione dello zar, si costituì un governo provvisorio liberale che aveva come obiettivo quello di continuare la guerra al fianco dell’Intesa e di promuovere l’occidentalizzazione del paese sul piano politico ed economico. Il governo provvisorio venne appoggiato da: partito dei cadetti (costituzionali-democratici), menscevichi e socialrivoluzionari (solide radici nella società rurale); ma non dai bolscevichi.

Opposizione dei soviet e le tesi di Aprile

Come già accaduto nella rivoluzione del 1905, al potere legale si affiancò subito il potere di fatto dei soviet; si era messo in moto un movimento di massa che rifiutava il potere centrale e voleva porre fine alla guerra.

Nell’aprile ’17 Lenin riuscì a rientrare in Russia, aiutato anche dalle autorità tedesche che, conoscendo le sue idee, speravano di porre fine all’intervento Russo in guerra. 

Diffuse un documento in dieci punti, le tesi di aprile, dove puntava a conquistare la maggioranza nei soviet, promuovere la pace e la distribuzione della terra ai contadini. Questo programma portò molti consensi al Partito bolscevico.

A settembre i bolscevichi aiutarono il governo provvisorio Kerenskij a sventare il colpo di Stato promosso dal capo dell’esercito, il generale Kornilov.