Imperialismo e riforme in Gran Bretagna

Pubblicato da: Daniela il 19/06/2016

La Gran Bretagna nel periodo a cavallo fra i due secoli, fu governata da una coalizione fra conservatori e liberali unionisti, che cercarono di conciliare l’imperialismo con una certa dose di riformismo sociale.

A mettere in crisi l’egemonia conservatrice fu la proposta di una tariffa imperiale comune a tutti i paesi facenti parte dell’impero. Alle elezioni del 1906 i liberali, che si erano opposti al progetto, ottennero un’ampia maggioranza e per la prima volta faceva il suo ingresso alla Camera dei Comuni un gruppo di deputati laburisti.

I liberali intrapresero una linea coloniale meno aggressiva e una più energica politica di riforme sociali. Per finanziare tali riforme adottarono una politica fiscale fortemente progressista che mirava a colpire soprattutto i grandi patrimoni; politica che si scontrò con l’aristocrazia della Camera dei Lords. Dopo un lungo braccio di ferro, grazie anche alle pressioni del nuovo re Giorgio V, i Lords si piegarono ad una legge che limitava loro i privilegi e che rappresentava un’indiscutibile vittoria delle forza progressiste.