La battaglia d'Inghilterra e il fallimento della guerra italiana
Churchill e la resistenza inglese
Dal giugno 1940 l’Inghilterra era rimasta sola a combattere contro la Germania e i suoi alleati. Hitler sarebbe stato anche disposto a trattare, pur di vedersi riconosciute le sue conquiste. Salì però al governo il conservatore Winston Churchill, da sempre fautore di una linea intransigente contro le pretese hitleriane. L’obiettivo di Churchill era la vittoria a qualunque costo.
Dal luglio 1940 iniziò sui cieli della Gran Bretagna la prima grande battaglia aerea della storia. La Germania puntava al dominio dei cieli per compensare la superiorità navale della Gran Bretagna. L’Inghilterra però contrastò efficacemente gli attacchi tedeschi. In autunno apparve chiaro che, nonostante le perdite e le distruzioni materiali, l’Inghilterra non era stata piegata e l’operazione “Leone marino” fu rinviata a tempo indefinito.
Questa fu la prima battuta d’arresto all’avanzata tedesca dall’inizio del conflitto.
Il fallimento dell’attacco alla Grecia
Un’altra battuta d’arresto per le forze dell’Asse Roma-Berlino fu rappresentata dall’andamento disastroso della guerra parallela di Mussolini. Nell’ottobre 1940 l’esercito italiano, dall’Albania, attaccò improvvisamente la Grecia, l’iniziativa si rivelò un completo disastro e l’esercito italiano fu costretto a ripiegare sulla difensiva in Albania. Le notizie di questo fallimento si sommarono a quelle degli insuccessi in Africa e l’immagine guerriera del regime e la popolarità di Mussolini subirono un durissimo colpo.
Le sconfitte in Africa
Nel dicembre ’40 gli inglesi erano passati al contrattacco e avevano conquistato l’intera Cirenaica (la parte orientale della Libia). Per evitare la definitiva cacciata dalla Libia, Mussolini fu costretto ad accettare l’aiuto della Germania. Grazie alle truppe tedesche comandate dal generale Rommel la controffensiva portò alla riconquista della Cirenaica. L’Africa orientale però stava cadendo nelle mani degli inglesi. Nel ’41 con l’occupazione di Addis Abeba (Etiopia) da parte del negus (re etiope), il prestigio dell’Italia subì un’ulteriore durissimo colpo.
L’intervento tedesco nei balcani
Anche nei Balcani il fallimento delle iniziative italiane finì con l’aprire la strada all’intervento delle forze tedesche. Nell’aprile ’41 la Jugoslavia e la Grecia furono travolte dall’attacco simultaneo di truppe tedesche e italiane, e gli inglesi – che in marzo erano sbarcati nella penisola ellenica – furono costretti a ritirarsi.
A questo punto Hitler si rivolse verso il suo obiettivo più ambito: la conquista dello spazio vitale a est ai danni dell’Urss.