Il fascismo nella società

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

Il fascismo nella società

Caratteristica comune di tutti i regimi totalitari era quella di permeare la società, compattandola, istruendola e comunicando con essa attraverso tutti gli strumenti a disposizione.

Fu così anche nel caso del fascismo che si radicò nella società attraverso organizzazioni giovanili, l’educazione, organizzazioni universitarie e organizzazioni sportive e per il tempo libero.

Il ruolo della Chiesa e i Patti Lateranensi

In un paese però che si dichiarava al 99% cattolico era impossibile governare contro la Chiesa. Era perciò necessario un compromesso tra Stato e Chiesa. Le trattative tra Stato e Chiesa si conclusero nel 1929 con la stipula dei Patti Lateranensi, firmati da Mussolini e il cardinal Pietro Gasparri.

I patti lateranensi si articolavano in tre parti distinte:

•La fine della “questione romana”: la Chiesa riconosceva lo Stato Italiano e la sua capitale e si vedeva riconosciuta la sovranità sullo Stato della Città del Vaticano;

•Una convenzione finanziaria con cui l’Italia si impegnava a pagare al papa una forte indennità a titolo di risarcimento per la perdita dello Stato pontificio;

•Un concordato che regolava i rapporto interni fra la Chiesa e il Regno d’Italia, intaccando sensibilmente il carattere laico dello Stato Italiano: i preti esonerati dal servizio civile, il matrimonio religioso con effetti civili, l’insegnamento della dottrina cattolica nell’istruzione pubblica.

Per il regime i Patti lateranensi rappresentarono un notevole successo di propaganda.

Lo sviluppo del paese

Lo sviluppo dell’Italia fu costante fino al ’39 seppure molto più lento del resto dell’Europa.

Venne incoraggiato l’aumento della popolazione esaltando la funzione del matrimonio e della famiglia.

In generale gli strati medi della società aderirono con entusiasmo al fascismo.

Il regime fascista sfruttò tutti i mezzi di comunicazione disponibili, dall’istruzione, alla stampa, alla radio e fino al cinema.