Il "nuovo ordine". Resistenza e collaborazionismo
Nella primavera estate del 1942 le potenze del patto tripartito raggiunsero la loro massima espansione territoriale. Il Giappone dominava su tutto il sud-est asiatico, vaste zone della Cina e su molte isole del Pacifico. In Europa le potenze dell’asse dominavano su quasi tutto il territorio.
Il dominio della nazione eletta
Sia la Germania che il Giappone cercarono di costruire nelle zone sotto il loro controllo un “nuovo ordine” basato sulla supremazia della nazione eletta e sulla rigida subordinazione degli altri popoli alle esigenze dei dominatori.
Nei progetti di Hitler tutta l’Europa orientale doveva diventare una colonia agricola del Grande Reich, spazzando via ogni traccia di industrializzazione, urbanizzazione e istruzione superiore.
Negli anni dell’occupazione vennero sterminati 6 milioni di civili sovietici e 2 milioni e mezzo di polacchi.
Poi ci fu la persecuzione degli ebrei, da sempre considerati da Hitler come il nemico principale. La soluzione finale del problema ebraico, progettata e avviata da Hitler a partire dall’inizio del ’42 e affidata alle cure delle SS, prevedeva infatti la pura e semplice eliminazione fisica degli ebrei.
Gli effetti del dominio nazista
Il sistema di sfruttamento pianificato dai tedeschi forniva loro un’inesauribile fonte di forza lavoro gratuita, un flusso continuo di materie prime e un enorme prelievo di ricchezza.
La resistenza
Già dalla prima fase della guerra si manifestarono forme di resistenza in tutti i paesi invasi dai nazisti. I movimenti di resistenza non riuscirono sempre a mantenere l’unione delle forze, gli anglo-statunitensi infatti guardavano con diffidenza ai movimenti comunisti impegnati nella resistenza.
Il collaborazionismo
La resistenza al nazismo rappresentò solo una faccia della realtà dell’Europa occupata dai tedeschi. In tutti i paesi invasi dalla Germania o da essa controllati, vi fu una parte più o meno consistente della popolazione che, per opportunismo o per convinzione, accettò di collaborare con i dominatori.
Il caso più importante in questo senso fu quello della Francia di Vichy, la cui sottomissione ai tedeschi si accentuò nella primavera del ’42, quando Petain affidò il governo a Pierre Laval. La sua accondiscendenza verso la Germania non servì ad evitare che i tedeschi occupassero anche la parte meridionale del paese alla fine del 1942.