1942-1943: La svolta della guerra

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

Le prime sconfitte giapponesi

Fra il 1942 e il 1943 l’andamento della guerra subì una svolta decisiva su tutti i fronti.

La spinta offensiva dei giapponesi fu fermata dagli americani, e il Giappone si limitò a difendere le posizione raggiunte all’inizio della guerra.

La guerra nell’atlantico

Tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943 la supremazia sottomarina tedesca nell’Atlantico ebbe una battuta d’arresto anche grazie alle innovazioni tecnologiche dei convogli statunitensi che portavano approvvigionamenti dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna.

La battaglia di Stalingrado

L’episodio decisivo di questa fase della guerra si verificò in Russia. Nell’agosto 1942 i tedeschi iniziarono l’assedio di Stalingrado (odierna Volgograd) punto nodale della difesa russa nel settore sud-est.

Nel novembre ’42 però i sovietici contrattaccarono efficacemente chiudendo i tedeschi in una morsa. Hitler ordinò la resistenza, perdendo un’interna armata.

Stalingrado divenne un simbolo di riscossa per i sovietici e antifascisti di tutto il mondo.

La battaglia di El Alamein

Negli stessi mesi della battaglia di Stalingrado, un’altra decisiva battaglia vedeva l’esercito britannico impegnato nel Nord Africa, contro il contingente italo-tedesco del generale Rommel che era ormai giunto ad El Alamein a 80 km da Alessandria. In novembre il generale inglese Montgomery lanciò la controffensiva e gli italo-tedeschi furono costretti alla ritirata fino alla Tunisia.

Lo sbarco in nord Africa e il secondo fronte

Sempre nel novembre ’42 un contingente anglo-americano sbarcava in Algeria e Marocco, stringendo le forze dell’Asse in una tenaglia.

La conferenza di Casablanca

Churchill intendeva chiudere la partita in Africa per poi intervenire in Europa meridionale, mentre le richieste di Stalin prevedevano lo sbarco in Europa del Nord per alleggerire la pressione tedesca sull’Urss.

Prevalse il punto di vista inglese. Nella conferenza di Casablanca, tenutasi in Marocco nel gennaio ’43, inglesi e americani decisero che si sarebbe attaccata l’Italia, sia per la vicinanza delle coste italiane a quelle della Tunisia, sia per la crisi politico militare in cui si trovava. 

Nella stessa conferenza si decise per la resa incondizionata da imporre agli avversari (soprattutto per rassicurare i russi): la guerra sarebbe continuata fino alla vittoria totale, senza patteggiamenti di sorta con la Germania e i suoi alleati.