Gli Stati Uniti

Pubblicato da: Daniela il 20/06/2016

La prosperità statunitense

Il periodo post-bellico segnò per gli Stati Uniti l’inizio di un periodo di grande prosperità. 

Gli Stati Uniti erano i primi produttori mondiali e i maggiori esportatori di capitali, avendo concesso cospicui prestiti ai loro alleati in Europa.

La prosperità americana però nascondeva forti squilibri sociali, la distribuzione dei redditi era fortemente sbilanciata. Furono introdotte leggi limitative per l’immigrazione, per impedire la contaminazione dei caratteri etnici della popolazione yankee e la diffusione di ideologie sovversive di origine europea (vedi processo Sacco e Vanzetti, due anarchici italiani giustiziati per omicidio in spregio a tutte le prove della loro innocenza). Si inasprirono anche la pratiche discriminatorie nei confronti della popolazione di colore (Ku Klux Klan).

Il declino e la grande crisi

Questo periodo ottimistico di prosperità incontrò però la sua fase di declino nell’ottobre del ’29 con il crollo della borsa di Wall Street (l’economia finanziaria aveva superato quella reale).

Questo crollo ebbe ripercussioni su tutto il paese e sull’intero sistema economico mondiale che dipendeva ormai in larga parte da quello statunitense. La conseguenza fu la contrazione della domanda, seguita dalla chiusura di industrie e l’aumento della disoccupazione che contraeva ulteriormente la domanda.