Comunismo di guerra e NEP
La Terza Internazionale - Comintern
Agli inizi del 1919, Lenin realizzò il progetto di sostituire la vecchia Internazionale socialista come la nuova Internazionale comunista. Vennero fissate le condizioni per aderire al Comintern: i partiti aderenti avrebbero dovuto ispirarsi al modello bolscevico, cambiare il proprio nome in quello di Partito comunista, difendere la causa della Russia sovietica ed espellere le correnti riformiste.
Fra la fine del ’20 e l’inizio del ’21 venne raggiunto l’obiettivo di creare una rete di partiti ricalcati sul modello bolscevico, ma venne mancato l’obiettivo più importante di convogliare nei nuovi partiti la maggioranza della classe operaia europea.
Comunismo di guerra e NEP
La centralizzazione economica comunista si rivelò sul piano economico un totale fallimento. La situazione già drammatica per la guerra civile, peggiorò in seguito a una terribile carestia nel ’21 che fece milioni di morti.
Nel 1921 (fino al 1928) fu avviata una parziale liberalizzazione nella produzione e negli scambi.
La Nuova Politica Economica (NEP) aveva l’obiettivo di stimolare la produzione agricola e favorire l’afflusso dei generi alimentari verso le città (prima infatti si produceva prevalentemente per autoconsumo).
La NEP ebbe portò benefici alla economia stremata, ma i nuovi spazi concessi all’iniziativa privata favorirono il riemergere del ceto dei contadini ricchi, i kulaki.